Tutti insieme per Pollicino

Un’opera che unisce la comunità

Siamo alla fine degli anni ’70 del secolo scorso quando Hans Werner Henze (1926 – 2012), compositore tedesco innamorato dell’Italia, inizia la sua esperienza artistica nella cittadina toscana di Montepulciano, dove, nel 1976 fonda il Cantiere Internazionale d’Arte, mobilitando letteralmente l’intera popolazione in una esperienza (che prosegue ancora oggi) che ha lo scopo di smuovere le coscienze, di rivitalizzare il tessuto sociale di una comunità dove – parole di Henze – «la musica e il suo seguito, i musicisti, erano considerati gente sospetta, peccaminosa, girovaga. Creatori di suoni seducenti come il canto delle sirene. Tutto ciò non riguardava la gente normale: radio e televisione erano più che sufficienti, si potevano accendere in ogni momento». 

Che cosa direbbe oggi Henze, scomparso oltre dieci anni fa, in un presente come il nostro in cui radio e televisione sono stati nettamente oscurati – nel loro potere mediatico – dall’influenza dei social, che, a differenza dei vecchi media, appaiono molto più difficili da spegnere, anzi sono sempre accesi, impedendo a volte persino una comunicazione diretta tra le persone e tra le generazioni? 

Ecco: è da queste premesse che è nato il nostro progetto Tutti insieme per Pollicino! 

Siamo partiti da un’opera che – programmaticamente – metteva al centro della sua visione la volontà di fare partecipare un’intera comunità a una esperienza artistica, di crescita, di riflessione, di studio. Pollicino non è un’opera facile, non è musica facile. Il nostro lavoro non poteva pretendere, in un sol colpo, di arrivare a realizzare l’intera composizione, che dura quasi due ore.

Il Maestro Rosario Totaro, che cura la direzione dello spettacolo, ha prodotto una sintesi, anche con la collaborazione del Maestro Salvatore Biancardi, accompagnata da piccoli momenti didascalici, affidati alla voce recitante di Marina Esposito, che, non perdendo di vista lo spirito dell’opera, ci aiuta ad attualizzarla nel contesto in cui la realizziamo oggi, la Napoli del 2023. La comunità scolastica che abbiamo mobilitato è costituita dagli studenti di cinque scuole di Napoli e della Città Metropolitana: l’Istituto Comprensivo Casanova – Costantinopoli, l’Istituto Comprensivo Tito Livio – Fiorelli, l’Istituto Comprensivo Gneo Nevio, il Liceo Statale Margherita di Savoia, l’Istituto Comprensivo 4° Pergolesi di Arco Felice (Pozzuoli). 

Ai loro dirigenti , rispettivamente il Prof. Franco Mollica, la Prof.ssa Elena Fucci, il Prof. Giovanni Del Villano, il Prof. Vincenzo Varriale, la Prof.ssa Francesca Coletta va il più grande ringraziamento per aver sostenuto e incoraggiato il progetto e fornito anche supporto logistico per le numerose prove che hanno visto impegnati i diversi ensemble vocali e strumentali che costituiscono l’organico dell’opera (coro di voci bianche, flauti dolci, chitarre, violini, percussioni), coordinati dai docenti Silvia Giorgianni (flauti dolci, I.C. 4° Pergolesi), Clara Campese (chitarre I.C. Tito Livio – Fiorelli), Nunzia Sorrentino (violini, I.C. Comprensivo Casanova – Costantinopoli), Angela Amato (violini, Liceo Statale Margherita di Savoia), Claudio Borrelli (percussioni, Liceo Statale Margherita di Savoia) che hanno affiancato quello che era certamente l’elemento di partenza del nostro progetto e cioè il coro di voci bianche dell’Istituto Comprensivo Gneo Nevio, dove il Maestro Totaro già da alcuni anni operava, attraverso il progetto “I coro…nati della Cinquegrana”, di cui si era fatta promotrice la ex-dirigente scolastica dello stesso Istituto Comprensivo, Prof.ssa Maria Loreta Chieffo. 

Sentiamo particolarmente vicino alla mission della Associazione Alessandro Scarlatti il tema di quest’opera, considerando che la nostra Associazione nacque, nell’ormai lontano 1918, proprio dal desiderio di trasformare attraverso la musica la comunità napoletana, grazie all’impegno della indimenticabile fondatrice Emilia Gubitosi, grande musicista ed insegnante e formatrice, attraverso il canto corale, di più di una generazione di musicisti e cittadini. 

Un ringraziamento, infine, va ai sostenitori di questo complesso progetto: Fondazione Banco di Napoli, Banca d’Italia, Seda Italy Spa