Scarlatti Lab

Un ciclo di incontri-concerto dedicati agli studenti delle scuole medie e superiori

Ricordando le fasi che avevano portato alla fondazione dell’Associazione Alessandro Scarlatti, di cui fu uno dei protagonisti, Salvatore Di Giacomo scriveva del suo incontro con la fondatrice Emilia Gubitosi, alla quale aveva suggerito di attribuire alla costituenda istituzione concertistica il nome del compositore, nativo di Palermo, ma che tanta parte della sua vita aveva trascorso nella città partenopea. Erano gli anni durante i quali Di Giacomo accumulava preziose e cospicue informazioni negli archivi musicali cittadini e preparava con i quattro antichi Conservatori musicali di Napoli l’opera che è stata un vero e proprio punto di riferimento per generazioni di studiosi. Emilia Gubitosi accolse con gioia la proposta di Di Giacomo. Era profondamente convinta della necessità che la nuova iniziativa concertistica dovesse guardare, in primis, alla Scuola musicale napoletana, a quello straordinario coacervo di esperienze artistiche, di patrimoni didattici, d’immensi giacimenti di musica manoscritta che rappresentava la base ancora viva da cui era venuta fuori e su cui si poggiava l’intera tradizione musicale della città; di questa, lei stessa, prima donna diplomata in composizione della storia musicale italiana, era un esempio vivente. 

Per questi motivi, proprio attraverso Di Giacomo, la Gubitosi era entrata in contatto con Giovanni Tebaldini, all’epoca uno dei massimi esperti della musica antica italiana, con una grande esperienza di studio sul repertorio cinquecentesco e seicentesco. Fu lui a essere coinvolto nel gruppo dei padri fondatori dell’Associazione, con lo specifico obiettivo, come scriveva nel 1926 Franco Michele Napolitano, che fu dell’Associazione Scarlatti per lunghi anni direttore artistico, «di raggruppare intorno a sé quegli spiriti fervorosi animati da fede sincera per una rinascita e divulgazione dell’antico patrimonio musicale nazionale – innalzare razionalmente la coltura artistica cittadina a mezzo di concerti, conferenze, corsi d’istruzione, concorsi ». 

E fu proprio uno dei capolavori del repertorio antico italiano a essere protagonista del primo appuntamento concertistico della Scarlatti, quella Rappresentazione di Anima et di Corpo di Emilio de’ Cavalieri che Tebaldini diresse l’8 aprile del 1919 nella Chiesa di San Paolo Maggiore. Tebaldini, in realtà, non aveva seguito alla lettera i suggerimenti che Di Giacomo gli aveva fornito. Il grande poeta e scrittore già dal 1916 gli inviava con una certa regolarità trascrizioni e copie di musiche di autori napoletani quali Caresana e Provenzale, che aveva trovato nella Biblioteca dei Girolamini, di cui stava curando il catalogo (ad oggi ancora l’unico esistente) di quella che è la più grande collezione di musica sacra dei secoli XVII e XVIII. Tebaldini, in quella prima fase dell’attività dell’Associazione Scarlatti, si rivolse invece al repertorio di area romana, fiorentina e veneziana, proponendo nei concerti che realizzò per l’Associazione Scarlatti, oltre al già menzionato de’ Cavalieri, autori quali Girolamo Frescobaldi, Giacomo Carissimi, Giovanni e Domenico Gabrieli, Jacopo Peri, Giulio Caccini.

Questa premessa è necessaria per puntualizzare ancora quanto sia scolpito nel DNA dell’Associazione Scarlatti il riferimento al repertorio dei secoli XVI, XVII e XVIII e quanto significativo sia aver affidato ad Antonio Florio, sin dal 2011, lo ScarlattiLab barocco, un progetto che coinvolge i migliori giovani musicisti di alcuni Conservatori italiani, a cominciare dal Conservatorio San Pietro a Majella, con il quale la Scarlatti ha da poco rinnovato la convenzione che regola un felice rapporto di collaborazione che dura ormai da tre anni.

Antonio Florio, oggi il più importante interprete del repertorio napoletano tra XVI e XVIII secolo, è peraltro presente sin dal 1992 nei cartelloni della Scarlatti, quando eseguì con la sua Cappella della Pietà dei Turchini (oggi Cappella Neapolitana) la Missa Defunctorum di Francesco Provenzale, uno degli autori che maggiormente ha contribuito a riscoprire.

ScarlattiLab

Mercoledì 18 maggio 2022 – Chiesa Anglicana – ScarlattiLab barocco La Galatea di Loreto Vettori

18 Maggio 2022
ScarlattiLab, Stagione 2021/2022, Stagione Musicale

Concerto fuori abbonamento mercoledì 18 maggio 2022 – ScarlattiLab Barocco

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ScarlattiLab Barocco – “Di Pausillipo in su l’ herbosa sponda” Tre Serenate napoletane del ‘600 di Antonio Farina

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